L’ex Mattatoio

Collocazione: via Valle Miano 46 | Proprietà: Comune di Ancona | Stato: abbandono e forte degrado della maggior parte degli edifici

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La realizzazione del complesso del mattatoio risale al 1933 e poco dopo fu trasferita l’attività di macellazione dalla sede precedente (l’attuale mercato coperto di via Maratta) a questa nuova collocazione, all’epoca in piena campagna.
Questi stabili rappresentano tutt’oggi uno dei più importanti esempi di archeologia industriale, in quanto sono una delle prime costruzioni in cemento armato in Italia.
All’interno erano presenti rivestimenti di piastrelle in ceramica di Richard Ginori disegnate dal futurista Fortunato Depero e grandi vasche di zinco per la macellazione, sul cui stato oggi non si ha notizia a causa dell’impossibilità di accesso.  All’esterno sono visibili ancor oggi teste in pietra di maiali, agnelli e mucche, a seconda della funzione di macellazione che ogni stabile espletava; erano presenti cancellate in ferro Liberty finemente lavorate e lampioni in ferro battuto all’inglese.

Con il passare degli anni l’attività di macellazione si ridusse progressivamente, la zona circostante iniziò ad assumere una vocazione residenziale e la palazzina contenente gli uffici del mattatoio fu convertita in scuola materna. Nel 1981 venne effettuato un sopralluogo dai tecnici del Comune e dall’Assessore ai Lavori Pubblici per verificare se la macellazione del bestiame potesse essere concentrata solo in una minima parte dell’intero complesso, in modo da poter iniziare i lavori per il parcheggio scambiatore previsto in quella zona dal piano regolatore.

Nel 1988 l’attività del mattatoio coinvolgeva solo due padiglioni, mentre gli altri spazi, compresa la scuola materna, erano abbandonati. Il nuovo piano regolatore prevedeva l’abbattimento delle strutture, al cui posto avrebbero dovuto sorgere un parcheggio scambiatore multipiano e un centro commerciale.
Dal 28 aprile al 1 maggio del 1988 si tenne, all’interno dell’ex scuola materna, una manifestazione autorizzata dal Comune e organizzata da alcuni collettivi anconetani, tra cui i Subpunk, la FIGC e il gruppo speleo nautico anconetano: pulizia dell’area, feste, dibattiti e mostre mirate a sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità del non abbattimento della struttura e la conversione a centro culturale e sociale autogestito con finalità multifunzionali, circondato da aree verdi e da un parcheggio meno capiente di quello previsto dal prg.
Terminata la manifestazione, i Subpunk costituirono un comitato di gestione provvisoria e occuparono l’ex scuola materna, rivendicando la contrarietà all’abbattimento e la necessità di uno spazio di aggregazione. Il 3 maggio gli occupanti furono costretti dalle forze dell’ordine a sgomberare l’area e denunciati per occupazione di suolo pubblico. La FIGC, pur essendosi dissociata dalla manifestazione, avviò una raccolta firme per opporsi all’ipotesi di parcheggio scambiatore e centro commerciale, chiedendo invece la realizzazione di aree verdi e centri di aggregazione per i cittadini.

Nel 1989 anche i residenti si schierarono apertamente contro il prg e sostennero la necessità di un’area a servizio dei cittadini; la stessa posizione fu assunta dalla II Circoscrizione, che vedeva il parcheggio scambiatore solo come un ulteriore attrattore di traffico; il sindacato pensionati della CGIL di Ancona espresse il proprio parere contrario al prg con una lettera all’allora sindaco Del Mastro.

Nel 1990 l’Unità Sanitaria Locale n12 decise per la chiusura definitiva del complesso intero per accertata impossibilità di adeguamento alle nuove norme poste a tutela dell’igiene e della salute pubblica, consentendo di mantenere provvisoriamente solo un servizio di smaltimento e trasporto delle carni.
Dalla chiusura si sono succeduti dibattiti, nuove occupazioni, scontri tra i soggetti coinvolti e progetti, che prevedevano comunque posti auto, aree verdi e mantenimento di tutti gli stabili come imposto dalla Sovrintendenza. Nulla si è però mai concretizzato per questioni di natura economica.

Oggi la maggior parte degli stabili versa in stato di abbandono. Nell’area si trova oggi un padiglione adibito a deposito comunale, una zona per la collocazione delle auto sequestrate dalle forze dell’ordine, una palazzina sede del Gattile comunale: l’unica struttura totalmente recuperata è l’ex cella frigorifera, gestita dalla nostra associazione.

(fonte: RecuperAncona – http://www.recuperankona.org)